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gennaio 2012

    Pensieri qua e là

    Step 1 – Parlare con mia madre

    Confidando nel suo “dovresti farti una vacanza…ma da sola!!” detto qualche giorno fa, ho preso il coraggio a due mani e comunicato a mia mamma che che sto progettando SUL SERIO di partire per un po’, mettermi lo zaino in spalla e magari gironzolare per il sud-est asiatico evitando il freddo inverno che si sta prospettando e mettendo un po’ a posto i pensieri che da troppo tempo si affollano nella mia testa.

    Risultato?

    Una delle migliori conversazioni tragicomiche della storia.

    Forse ha visto che non stavo scherzando o che non la prendevo leggera come le altre volte in cui vagheggiavo dei “voglio andare via” senza ben specificare dove come e soprattutto quando.

    Dopo aver balbettato qualcosa come 36 “ma..ma..ma..” mi ha cominciato a proporre mete alternative, stagioni in montagna, parti sperdute della sua amata Spagna, IL CAMMINO DI SANTIAGO ( dove a suo dire potrei incontrare BELLISSIMI ragazzi, buoni, simpatici e intelligenti…vorrei sapere che pubblicità ha visto…) dove verrebbe volentieri anche lei, si è spinta addirittura negli Stati Uniti dove  potrei lavorare e imparare l’inglese come si deve.

    La parte migliore? Nel panico e nella preoccupazione di “volerla far morire di paura” perchè ci sono i thailandesi cattivi che vendono le bambine di 6 anni (forse è ancora convinta che io li abbia, 6 anni),   mi ha proposto come ennesima meta alternativa…VASTO (CH)!

    Senza nulla togliere alla ridente cittadina abruzzese ma…Vasto!?

    Da lì la conversazione è degenerata, parlando di risciò (tuc tuc), capanne, riso e gente che, secondo il suo parere, non avrebbe nulla di meglio da fare che violentarmi o farmi a pezzettini per vendermi al mercato nero degli organi ( vi avviso, il fegato mi sa che non riuscireste a rivenderlo!).

    Ma è senza dubbio una delle migliori conversazioni mai fatte con mia madre, che in fondo, credo solo voglia venire con me…

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    Pensieri qua e là

    Quando apri gli occhi e tutto finalmente è chiaro…

    Ero già pronta con il pigiama antistupro infilato, la borsa dell’acqua calda in mano e un libro in mano su cui stavo già progettando di addormentarmi.

    Drinnn.

    Mio padre è rimasto a piedi con la macchina e io ho dovuto guidare per due  ore abbondanti nella nebbia per andarlo a recuperare. Si fa. E’ famiglia.

    Ma stamattina quando, per l’ennesima volta ho dovuto grattare via il ghiaccio dalla macchina e correre al lavoro per sorridere in quella maniera accondiscendente ai capricci della gente annoiata ho capito che davvero era arrivato il momento.

    Il mio posto in questo momento non è qua.

    E’ ora.

    Da piccola sognavo di fare l’hostess.

    Da quando ho 16 anni dico di volermene “andare per un po’”… sognando le Fiji e il Madagascar.

    Credo che si arrivato il momento per trasformare un sogno in progetto.

    Ce la farò?

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