“Ma lo sai che a Tremosine ci sono più o meno 90 campi da tennis anche se ci sono poco più di 2000 abitanti?”
“ah si?”
“Ah e sai che è il comune più esteso d’Italia? Che sono 18 frazioni su 72 km quadrati?”
“Ah si?”
“e su 18 frazioni ci son 17 chiese…pazzesco!”
“ah si..?”
“E sai che fino agli anni 30 si arrivava solo via lago perchè le strade non c’erano? Cioè la prima strada era del ’13… pensa te a spaccare quelle rocce!”
“Ah si?”
“Ho anche fatto canyoning…e poi..”
“Paola scusa, ma non puoi scriverci su un post che facciamo prima?”
La verità è che se vai a Tremosine torni con questo entusiasmo, con i polmoni puliti, con buoni ricordi, con qualche livido se hai fatto canyoning, la ricetta dei capù in tasca e le scarpe impolverate da qualche trekking, e un pezzo di storia d’Italia sconosciuta da poter portare alla luce.
Su quelle montagne è stata fatta la storia d’Italia, su quelle strade piene di curve comincia la mia storia a Tremosine che mi ha fatta tornare a casa con i lividi sulle gambe, la ricetta dei capù in tasca, le scarpe impolverate e sì, tanti buoni ricordi.
Perchè andarci allora? Mi immagino un platea a cui raccontare Tremosine facendo scorrere delle diapositive alle mie spalle, persone a cui devo spiegare perchè sono rimasta così entusiasta e ho fatto la sopracitata conversazione circa 10 volte. Queste le mie slides. Questi i miei perchè.
1 – La polenta con i formaggi de l’Alpe del Garda e la loro filosofia. Potrei non cominciare con il food? Prima di tutto capiamo cosa fanno. Dal 1980 gli agricoltori e gli allevatori di Tremosine si sono messi insieme per “lavorare tutti e lavorare di più”, 60 soci iniziali si sono messi d’accordo per allevare tutti la vacca bruna e produrre latte e derivati di qualità… E che qualità.
Entrare nel caveau, capire come lavorano, vedere “le bozze” di creatività dei casari… Beh,fantastico.
E si può dire che il prodotto finale è la polenta con i formaggi più buona che io abbia mai mangiato?
Mio padre è lombardo e diciamo che a casa mia di polenta se n’è sempre mangiata tanta e mi sono sempre divertita a fare il piccolo chimico con i diversi ingredienti. Ma quella…
Se fossi nel braccio della morte e avessi un’ultimo pasto non chiederei una pizza (e questo è un azzardo!), non chiederei tortelli d’erbetta (super azzardo!), ma chiederei quella cocotte: polenta con i formaggi, salamella fatta di pasta di salame, formaggio alla piastra. E’ blasfemo se dico amen?
Ah, ovviamente tutto questo in una location splendida
2- La strada della Forra. Anche se ogni volta che vai su e giù ti ricordi cosa hai mangiato alla cena di Natale, perchè tutto ritorna. Ma quanto non mi interessa come funzionano le cose così sono affascinata dalle imprese umane. E questa, cavoli, è un’impresa.
Il 18 maggio 1913 inaugurano la strada Vesio-Pieve-Porto perchè prima c’erano solo sentieri, mulattiere oppure l’acqua del lago: nulla era collegato e tutto era difficile da raggiungere. Si scavava nelle montagne, si usava la dinamite per poter sfondare quelle pareti di roccia, ci si arrampicava. L’impresa è mozzafiato, la strada che apre in due le montagne, ancora di più.
Di sera è pure illuminata. Serve altro?
3- La terrazza del brivido. All’Hotel Paradiso di Pieve di Tremosine potete vedere uno spettacolo mozzafiato: 350m di strapiombo sul lago, le montagne sopra, il lago blu sotto. Nessun phone è abbastanza smart per creare una panoramica che renda l’imponenza di quel posto. Cinesi e americani con le loro passerelle sul vuoto non hanno inventato poi molto (questa c’è dagli anni ’60).
Te ne stai lì a farti le selfie cercando di prendere tutto, e cerchi l’angolazione migliore, ecerchi di far vedere quanto in alto sei… E nessuna foto verrà decentemente perchè la parte migliore, quella che non viene in foto, è quel battito che ti manca guardando giù. Soprattutto se ti sta per cadere il telefono.
4- Il succo di Sambuco ( e i Capù) dell’Agriturismo Nai. Mentre buona parte di noi era a farsi una deliziosa passeggiata a cavallo altri (di cui alcuni con le braccia indolenzite dal canyoning e i capelli con infilate foglie qua e là… Cioè io) siamo stati a farci insegnare come si fanno i Capù – i deliziosi involtini di verza tipici di Tremosine – anche se la nostra attenzione era totalmente catalizzata da un’altra cosa (a parte le caprette bianche): il succo di Sambuco. Già lo adoro, poi con limone è menta è la morte sua. Quello col prosecco è la morte mia se lo bevi stando al sole. CI hanno spiegato a grandi linee come si fa e io adesso mi ritrovo per le valli parmigiane a guardare tutte le piante a bordo strada e a chiedermi… “Ma dove cavolo si trova sto Sambuco?!”
5-Gli Sport di Montagna. Ok che io canyoning l’avevo già fatto, ma da una roccia alta circa 5 metri (anche se a me sembravano 20!), beh, non l’avevo mai fatto. Thomas, il simpatico bavarese che ci ha accompagnato giù per i torrenti e su per le montagne con le racchette da Nordic Walking ti mette allegria ma allo stesso tempo tranquillità. Si perchè se stai per cadere scivolando giù in un crepaccio lui sarà lì. E questo non è tanto per dire.
Solo un avvertimento, la testa dentro va messa subito: provate a buttarvi in una piscina ghiacciata a 10 gradi e sentirete un brivido davvero rinvigorente (oltre che la preoccupazione di cosa avete mangiato a colazione). Percorsi avventurosi e natura mozzafiato che altrimenti non potreste vedere, tuffi, scivoli. Emozionantissimo e per tutte le età. La domanda che tutti fanno è: ma non avevi freddo? No, non avevo freddo. Le mute sono davvero super resistenti, solo ti viene un po’ di brividino lungo la schiena quando la muta si riempie. Ma poi passa.
Se volente un po’ di informazioni basta cliccare su www.skyclimber.it e Thomas vi risponderà. Molto probabilmente con un battuta.
6- Campione. Un delizioso paesino sulle sponde del lago a cui noi siamo arrivati – partendo dalla terrazza del brivido di Pieve- con un trekking tonifica gambe di circa un’oretta, passando in mezzo a canyon (…non è assurdo che se usiamo un nome inglese è più chiaro di dire un nome italiano? Le forre, non sono altro che quelli!), asinelli e terreni geologicamente vari. Campione in cui si può fare Kyte surf, vela e tantissimi altri sport che attirano orde di stranieri che impazziscono godendo di tutte le attività e il clima del lago. Cioè, cosa c’è di più bello di buttarsi in un lago gelato dopo aver fatto arrampicata? A Campione adesso c’è tutto, ma si sono dovuti reinventare. La loro vocazione industriale ed il cotonificio all’inizio degli anni ’80 sono collassati, loro si sono riprogrammati e riprogettati. Non avete voglia di sapere come?
7- Il passo Nota e i luoghi in cui si è combattuta la Grande Guerra. In questo periodo sta girando per radio uno spot del mio amato Paolo Rumiz che a quanto pare ha fatto dei DVD in cui racconta i luoghi della Grande Guerra, spiegando come non si può capire “se si hanno scarpe asciutte e vestiti puliti”…E di questo gli dò atto. Ma si può capire senza esserci? Senza vedere quelle montagne difficili, senza toccare con mano i resti di quegli anni che vengono nascosti da una natura rigogliosa?
Fare una camminata (o un giro in bici) fino al passo nota, fermarsi a mangiare uno spiedo con polenta con gli alpini e fatevi raccontare la storia di quei monti, di quel cimitero. Noi che viaggiamo senza limiti per l’Europa e per il mondo sappiamo davvero cosa vuol dire confini? Confini da proteggere, mantenere, difendere. Magari questo è il luogo per impararlo. E imparare anche a fare uno spiedo, magari.
8- Il pesce di Lago. Facile fare una pasta con gli scampi, cozze e vongole. Magari anche un bel branzino al sale. Ma con quello che si pesca in lago… CI sono tutte queste opzioni? Ecco, provate a pensare a tre pesci che si possono trovare in un lago che non siano… “pesce di lago” (che è decisamente troppo generico. La tinca? La trota? E poi? Nel lago di Garda ce ne sono circa 30 spiecie, al ristorante la Forra se ne possono mangiare in abbondanza. E magari poi vi potete fare anche una passeggiatina (cercando di stare attenti a non farvi investire) lungo la strada della forra illuminata di sera. Da brivido, un po’ alla blair witch project, ma merita. Una nota di merito al limoncino, visto che se anche io di vino ne macino molto di super alcolici proprio non ne bevo. Quello è davvero super!
9-le montagne. Ovunque guardi loro sono lì, imponenti, bellissime, innevate al punto giusto da farti chiedere in che stagione ti trovi. Il lago di Garda non è solo lago, alzate il naso. Ai miei occhi quella è la parte migliore. E Tremosine è tutta tra quelle montagne.
10 – I tremosinesi. Quando ho preso in mano la guida della Cambogia la prima volta, nella top 10 delle cose da non perdere c’era scritto “i cambogiani”. Mi è sembrato un po’ assurdo e decisamente esagerato… Finchè non sono arrivata là, e l’accoglienza ed il calore che ho ricevuto… Beh, meritava davvero quel primo posto. E anche in questa top 10 voglio mettere le persone che ho incontrato, dal presidente della Pro Loco alle sorridenti donne dell’Agriturismo Nai al direttore dell’Hotel Pian dei Campi con cui ci siamo fermati a chiacchierare l’ultimo giorno… Passando per tutti gli altri.
La sensazione che ho avuto è quella di persone dalle mani ruvide e dal cuore buono, con un orgoglio smisurato per la propria terra a cui sono attaccati con le unghie e con i denti, che farebbero davvero qualsiasi cosa per vedere protetto e amato il loro territorio.
Da #Tremosinewhatelse mi aspettavo questo, scoprire un’Italia che non sento mia, avevo voglia di appartenenza, tradizioni e storia, persone che mi sapessero contagiare. E questo ho trovato.
Ecco, magari quei due chili in più potevo anche lasciarli a Tremosine.
4 Comments
Possoi dirlo? Paola ti adoro, per fortuna che ti ho conosciuto “dal vero”… a Tremosine!
26 Maggio 2014 at 10:05Posso dire lo stesso? Sei una forza della natura! Dobbiamo rifare qualche sport estremo insieme <3
26 Maggio 2014 at 12:48Voglio andarci voglio andarci voglio andarci!!!!!!!! Senza sport estremi, ma voglio andarci!!!! 😀
27 Maggio 2014 at 20:02mi sa che Tremosine ti aspetta… ed è baby friendly! 🙂 E’ davvero bella tutta la zona!
8 Giugno 2014 at 16:40Grazie del commento!:)