Ormai oltre alla fama della viaggiatrice spettinata, mi sono conquistata anche quella della blogger schiva.
Faccio i viaggi, non partecipo agli eventi, sfuggo alle mondanità per conservare il tempo per le persone, gli amici e quegli angoli pigri di bellezza semplice.
Poi ammettiamolo. sono a Maui. Sono decisamente difficile da distrarre.
Eppure.
Dopo che Elisa mi ha raccontato cosa succedeva nella sua Reggio Emilia dal 6 all’8 maggio per durante il Festival della Fotografia Europea. Mi sono incuriosita, mi sono distratta, pensando a casa.
La verità è che gli hamburger sono molto buoni, la carne ottima, i donuts pure: ma appena ho cliccato sul sito de la Ghirba Biosteria ho avuto un tuffo al cuore.
No dai, non è vero. Era più giù. Era un tuffo allo stomaco bello e buono.
Ci riprovo. Rimescolo le parole. Ho avuto un tuffo al cuore per quanto loro sono belli e buoni.
Alla Ghirba organizzano workshop, mostre, esposizioni, corsi di cucina, giornate di cucina vegana. Cambiano menu di continuo.
Ma non è questo il punto. Io ci andrò perchè per il Festival della Fotografia Europea che come ogni anni si svolge a Reggio Emilia e oltre agli eventi ufficiali ha anche tutti gli eventi e le esposizioni off.
In pratica, quelli di via Roma organizzano il Fuori Salone del festival con tantissimi eventi e cose carine da fare, mostre da vedere e ovviamente artisti da incontare.
I motivi per cui non vedo l’ora di tornare a casa e che arrivi il 7 sono:
1- mi sono scaricata l’app di Via Roma trip e adesso voglio citofonare davvero a tutti gli abitanti di via Roma. In pratica se ti scarichi questa applicazione puoi suonare i campanelli delle varie persone e sentirli raccontare la loro storia. Con la parlata reggiana, ovviamente.
2- Mangerò alla Ghirba. E sarà la lontananza da casa, sarà che le foto sono intense, ma quando le guardo mi si apre una voragine. Avrò modo di ascoltare la storia di quel posto e del quartiere, e secondo me è una cosa carina.
3- C’è il Festival della Fotografia, che per un motivo o per l’altro ho visto solo una volta, quindi direi che è anche ora di tornare.
4- Reggio Emilia non la conosco proprio: il campanilismo parmigiano mi ha sempre portato a stare da questa parte del confine, quindi è ora che qualcuno me la racconti.
5- Il sottotitolo dell’evento è “lasciate la via maestra e predente la strada sbagliata”. Decisamente mi si addice. Ho guardato il programma [che potete scaricare cliccando qui], e ci sono eventi tipo “chiedilo al geostorico” o “confortably Boring little world” ( si parla di USA e route 66), o “il senso della frattaglia”, dove si assaggia street food palermitano.
Giuro, vorrei andare ad ogni singolo evento.
E’ tempo di tornare a casa, non è bello farlo quando qualcosa di davvero carino mi aspetta?
1 Comment
Ti aspettiamo! Sarà una bellissima esperienza
5 Maggio 2016 at 9:15