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California, USA - MI

California: da Santa Barbara a San Louis Obispo passando per Solvang

California

Ho sempre mal tollerato i viaggi in Questa direzione: il jet leg non lo subisco mai, tranne che qui. In volo ho dormito poco e poi mi sono addormentata seduta su una sedia nell’autonoleggio.
Con la solita grazia che mi contraddistingue. [La foto è tenuta in ostaggio da Gianni, non sperate di averla]
La sveglia è puntata prestissimo, il programma della giornata intenso. Prima di colazione, la prima tappa (per fortuna in ogni motel che si rispetti si trova il caffè) è Paramount Ranch, un set cinematografico creato nel 1927 che ha fatto da sfondo a tantissimi film western e non (tipo scream e American Sniper sono stati girati qui): con la luce del mattino forse è ancora più bello. Oltretutto stanno allestendo per un matrimonio. Non male direi come location.

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Volendo si possono fare alcuni piccoli trekking o noleggiare un cavallo per lunghe passeggiate. Noi optiamo per una passeggiata minima e il sedile (scomodo) del Dodge.
La camminata di 5 minuti però ci ha messo la giusta fame per fermarci in un posto favoloso: il Cornell Old Place, un piccolo ristorante in legno e lucine che il weekend fa anche il brunch (dalle 9 alle 12). Il cibo è favoloso.
I pancake quasi senza dubbio i migliori mai mangiati (abbiamo preso quelli da 4, così da condividerli) così come il bacon, spaziale. Costo medio 18 $ con la mancia inclusa [12$ a portata più caffè e mancia]. Piatti ENORMI.

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Decisamente una tappa consigliata, curioso perché si trova davanti al  Peter Strauss Ranch, un parco divertimenti, non ben definito.
Ci rimettiamo in macchina, destinazione Santa Barbara, una cittadina deliziosa.
La strada (trafficatissima) che da qui porta in città è l’antico Camino Real e il paesaggio montagna –  mare – strada in mezzo, è mozzafiato.
Prima di arrivare a Santa Barbara attraversiamo Montecito, la Beverly Hills della zona dove Charlie Chaplin nel 1928 fece costruire il Montecito Inn, (in uno strano stile francese) e le case sono nascoste da folti giardini e il  centro città è sobriamente affascinante.
Arriviamo nella cittadina che faceva da sfondo alla telenovela trash anni ’90 (lo so perché mia mamma la usava come “spegni-cervello”) è deliziosa: ci fermiamo subito a vedere la celebre Courthouse, dai tratti spagnoleggianti e la torre che affaccia su un panorama a 360°. Condividiamo la minuscola emozione con un gruppo di hippie evidentemente (troppo) felici di essere lì, che si tenevano incolonnati per il mignolino. Salendo dalle scale erano decisamente tra le palle.

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La zona è anche famosa per i vini, nonostante la vicinanza con Napa e Sonoma, la Santa Ynes Valley si è conquistata un posto di tutto rispetto nel panorama vitivinicolo americano, anche grazie al film Sideways ambientato proprio qui. Vitigni Pinot nero e Chardonnay, ma anche Riesling e Sauvignon.
Ci sono tantissimi posticini vicino al mare dove fare degustazioni, vuoi non fermarti?
La Santa Barbara Winery offre degustazioni di 3 tipi: (bianchi, rossi o misti) per 12$ ti versano 5 vini con tanto di spiegazione (se qualcuno non parla bene inglese qui c’è anche un ragazzo dall’italiano ottimo). Decisamente buoni.

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Se voleste prendere solo un bicchiere di vino qui hanno il mio stesso concetto di dose: bicchiere significa che ti riempio quel maledetto bicchiere.  Fino all’orlo.
Smaltiamo il vino con due passi al mare e ci rimettiamo in macchina in direzione Danimarca, o meglio, una succursale.
Sulla strada verso San Luis Obispo facciamo tappa in un posto decisamente curioso: Solvang, un villaggio in stile danese con tanto di mulini a vento, conditorei e ristoranti tipici (cioè, cosa si mangia di tipico danese?), accompagnato da un festival del raccolto che non abbiamo ben capito se ci siamo persi perché era tardi o perché era un altro giorno… E a me veniva in mente solo Parks and Recreation.
Si trovano anche negozietti natalizi e di caccaviglie varie, e i dolcetti dall’aria gustosa e il prezzo esorbitanti: le famose danesi, costano almeno 3$.

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Una tappa carina è il Museo (oddio, museo è un po’ un azzardo… Una stanza) di Hans Christian Andersen, al piano superiore della libreria Bookloft, dove viene raccontata a grandi linee la sua vita (con tanto di donne) e libri di favole scritti da lui, oltre ad una gigantesca statua all’ingresso della sua testa.
La penultima tappa è quella nella piccola Los Alamos, un piccolo centro reso “celebre” solo da un piccolo hotel di legno, in cui nel 1982 il baronetto Paul McCartney e Michael Jackson hanno girato un video insieme.IMG_4754 (Medium)

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Quello che abbiamo avuto noi è stato un messicano che ha invitato la Raffy a casa sua (ndr: una specie di garage dal dubbio livello igienico), una macchinina (sempre regalata dal messicano), io che intavolo un dialogo con una signora completamente pazza che ride e cerca di terrorizzarmi.

A San Luis Obispo ci buttiamo a cena nel buonissimo Firestone Grill. Non fatevi ingannare dalla coda perché è davvero veloce e scorre in un momento: è tipo un self service e gli ordini li macinano tipo catena di montaggio. Il loro panino di punta è il Tri- Tip Steak Sandwich, un tripudio di carne oltre il limite consentito dalle coronarie. Buonissimo e pesantissimo.

Ma perchè le cose buone devono fare sempre male?

La mattina dopo abbiamo fatto un giretto per la deliziosa cittadina: una tappa curiosa è la Bubblegum alley, un vicoletto ricoperto di gomme da masticare. Completamente, disgustosamemte, curiosamente ricoperto anche della mia. Adesso.14615616_10155410295718327_2793341108084663066_o

Qui trovate il video racconto della giornata

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