Il nostro viaggio è partito prendendo ispirazione da un biglietto super economico su Città del Messico (280€ andata e ritorno con Lufthansa) a cui aggiungere 3 voli interni ( Città del Mexico > Tijuana Cabos San Lucas > Cancun Cancun > Città del Messico), in modo da abbinare Baja California con lo Yucatan (che tra tutti l’aveva visto solo Gianni). Possono essere fatti separatamente con un po’ più calma.
In questo post metterò tutto l’Itinerario della Baja California: giorno dopo giorno con hotel, dove mangiare, e qualche dritta in più.
Noi siamo andati tra febbraio e marzo, perchè l’obbiettivo principale era quello di vedere le balene, che vengono a riprodursi nel nostro periodo invernale (da dicembre a marzo) nelle baie più riparate e calde della penisola.
L’itinerario va da nord a sud, da Tijuana a Cabo San Lucas, tutto fatto in macchina.
Auto
Mettetevi il cuore in pace, il costo dell’auto è altissimo, ma non per il costo del noleggio in sé, ma per il drop off che è davvero un salasso. Noi abbiamo speso circa 500€ di noleggio (van 6 posti) e 800€ di drop off. Abbiamo cercato in lungo e in largo un modo per non pagarlo ma non ci siamo riusciti. Oltretutto all’arrivo a Cabos hanno cercato di fregarci in tutti i modi e di cercare di farci pagare segni e bozze sulla macchina che non esistevano (tipo un segno sul cerchione o altre cose che esano già ampiamente segnate sul foglio dell’accettazione). Partite con largo anticipo perché la lentezza qui è di casa e per riconsegnare l’auto ci vuole anche un’ora. Noi abbiamo noleggiato il Van con la Trifthy ma sono stati pessimi, l’auto sporca e piena di botte. Mi sono dovuta mettere a litigrare in spagnolo per fargli capire di non prenderci per i fondelli. Quindi quando noleggiate l’auto fate segnare anche i minimi segni e fate le foto. Loro le hanno ma devono arrivare dall’altra agenzia e sarebbe una folle perdita di tempo. Sono capaci di chiederti anche 1500 dollari americani per una bottarella (che magari non hai neanche fatto tu).
Alloggi
Abbiamo cercato di tenere un livello medio: gli standard messicani non sono altissimi quindi non buttatevi su strutture troppo cheap: svegliarsi abbracciati ad una blatta non è davvero il sogno di nessuno.
Giorno 1
Trasferimento dall’Italia a Tijuana. Il volo intercontinentale – Con Lufthansa – era su Città del Messico, avevamo uno scalo di 3 ore e mezza per raccattare i bagagli, rifare il check in e riprendere il volo dell’Aeromexico. Il punto quale è stato: Lufthansa e Aeromexico sono in due terminal differenti e per spostarsi da un terminal all’altro ci vogliono almeno 30 minuti. Fuori dal teminal ci sono diversi bus che portano da uno all’altro, ma solo uno è gratuito (come fai ad avere già i soldi cambiati appena atterrato?) quindi devi aspettare quello gratis che fa il giro dell’oca e passa anche dentro all’aeroporto (sulle piste degli aerei, non sulle strade normali) e impiega un tempo infinito.
Quindi, con il volo Lufthansa in ritardo di 2 ore e mezza, abbiamo fatto una corsa folle. Il check in era chiuso, abbiamo corso con tutti i bagagli in giro per il terminal e ci rimbalzavano da una parte all’atra. LE comiche. Per fortuna ad un gate siamo stati salvati da un’impiegato dell’Aeromexico, che ci ha imbarcato su un volo per Shanghai (sono seria)… Ma che faceva scalo a Tijuana.
La prima notte abbiamo dormito al Gamma By Fiesta Inn. Ottime recensioni, peccato che nella nostra stanza aveva appena dormito qualcuno. La ragazza al ricevimento ha detto che andava a “deodorare la stanza”, ma c’erano ancora le pieghe sul cuscino di un’altra persona. Abbiamo chiesto di cambiare le lenzuola, ne ha cambiato solo un pezzo. Stremati, cercando di toccare meno cose possibili (erano le 2:30 di notte), siamo andati a letto. Sconsigliato, soprattutto perché al mio reclamo hanno risposto “mi dispiace”. Ah, beh, meno male. Tutto qui?
Giorno 2
Partiamo da Tijuiana senza vedere praticamente nulla. La prima tappa è ovviamente gastronomica. Sulla strada tra Rosarito ed Ensenada (al km 44 della Carretera Federal 1) si trova un piccolo paesino chiamato Puerto Nuevo, un agglomerato di ristoranti e negozietti con la particolarità di offrire pranzi completi a base di aragoste a circa 15€. Noi abbiamo optato per la Casa del Pescado, con una bella terrazza sul mare. Quando entrate in città verrete fermati praticamente ad ogni angolo da dei buttadentro. Siate gentili e tirate dritto fino alla meta.
La tappa del pomeriggio è la carina Ensenada: località di mare che forse fuori stagione non brillava di bellezza. Nulla di che ma che offre un interessante panorama gastronomico.
Grazie ad Antony Bourdain ci siamo fermati in un chioschetto che faceva mariscos: da un lato piatti di ceviche con tostada (tortillas croccanti) dosi massicce di frutti di mare. Le aprono davanti, se stai ad osservare il tipo che apre le ostriche ti rendi conto di quante ne buttano perché non perfette (check di sguardo, poi annusata: se non è perfetta la buttano). Dall’altro lato del chioschetto fanno dei bicchieroni di mariscos in un liquido al pomodoro. Non l’abbiamo provato ma sembrava super.
Qui potete anche provare il vino della Baja California: è buono (non proprio il mio genere, un po’ troppo carico), piuttosto costoso perché la produzione – vista la scarsità di acqua – è abbastanza contenuta.
Siamo andati a fare una degustazione in una delle cantine più antiche (1200 pesos per degustare 5 vini): Santo Tomas, che si trova in città (ovviamente la produzione è sulle colline ma tutte a circa 30/35 minuti dal centro di Ensenada). Molto bella la cantina, vi consiglio di andare in macchina perché è in una zona un po’ decentrata e le strade sono polverose e non asfaltate.
Per la sera il locale da non perdere è Hussong’s Cantina, la più antica cantina in Baja California
Hotel in cui abbiamo dormito: Hotel Posada El Rey Sol, molto bello, pulito e con colazione inclusa che viene offerta nel ristorante vicino. Le brioches sono semplicemente da svenimento, ne avrei mangiate 10!
Giorno 3
La mattinata l’abbiamo favolosamente impiegata a vivere un’emozionante avventura tra le balene. Qui trovate il post con tutte le indicazioni utili e cosa aspettarsi davvero. Dopo il tour siamo partiti verso Santa Rosalia. Fate tappa a S.Igniacio, un paesino tranquillo dall’aria un po’ hippie. Fatevi un taco da Victor (non abbiate fretta, perché loro non ce l’hanno…), fate un giro alla missione fondata nel 1728 da Juan Bautista Luyando che si trova sulla piazza principale, praticamente l’unico riferimento della città. Perdete tempo facendo due chiacchiere con le persone del posto. E’ tutto quello che potete fare.
La strada è veramente affascinante e ricorda i deserti della California e, per mia grande gioia, il paesaggio è tempestato di Cactus e Joshua Tree.
Il paesino ha il suo fascino di casette di legno (oddio, dire che ricordano New Orleans è davvero un azzardo… Diciamo che ricordano i quartieri peggiori di New Orleans), ma è carina e tranquilla. Per una cena a base di polle e guacamole delizioso andare da Terco’s (sì me lo ricordo perché sembra “sterco”), per la colazione fate tappa dalla storica Panaderia el Bolo, che è lì, a servire clienti con poca gentilezza dal 1901. I Muffin alla mela sono molto buoni, i cannoli mica tanto. Ma tutto il resto diciamo che è da 7.
Dove abbiamo dormito: Hotel Las Casitas (Santa Rosalia) uno degli hotel più quotati della città. Cioè, è un piccolo hotel modesto con la vista sul mare dalle stanze piccole, un po’ anguste ma carine. Quindi lo standard in città è questo.
Giorno 4
Incrociate fortissimo e sperate di capitare in zona di martedì.
Circa 60 km dopo Santa Rosalia, lunga la costa orientale che va verso sud si arriva alla Bahìa di Sant Ines, alla fine dell’insenatura si trova Mulegé. Il paesino, tutto adornato di palme, è una tappa carina. Fermatevi alla celebre prigione dalle porte aperte (dove i carcerati entravano e uscivano senza problemi fino alla campana serale), poi un giro alla Missione: sobria e in pietra, con una delle più brutte statue i Gesù mai visto con tanto di parrucca e posizione da campionato di Air Guitar.
Proseguite verso Bahia Conception, un esempio meraviglioso di calette che si affacciano sulle calme acque di una specie di laguna. Ideale per fare del birdwatching e se volete accamparvi sulla spiaggia. AL km 113.5 fate tappa a Bahia Santispac, pieno di caravan ma tranquilla e con un bagno.
Ma la chicca è assolutamente Playa Bonaventura, dove fare uno stop al Restaurant and Bar Buenaventura: il martedì c’è il taco Tuesday, 30 pesos a taco (provate quelli ai gamberi al cocco), da accompagnare con birra, margaritas e buona musica. Era un covo di americani in vacanza, ma l’atmosfera rilassata e divertente ha reso il tutto davvero speciale (Sì, abbiamo ballato e ci siamo pure beccati una fetta di torta di compleanno).
Poco lontano c’è Loreto, una buona tappa dove fermarsi. Loreto è un paesone affascinante e curato, con alcune cose carine da vedere. Ma è proprio l’atmosfera rilassata, i negozietti carini e qualche posto gustoso che ne fanno una tappa imperdibile.
Per cena armatevi di pazienza (sono LENTISSIMI) e inforcate il poncho appoggiato sulle sedie: Mi Loreto è un posticino delizioso. Margarita buoni, nachos super e piatti abbondanti, prezzi corretti (margaritas e un piatto a testa, nachos ricoperti top).
Avevamo pensato di fare tappa anche in una birreria artigianale. El Zopilote Brewery & Cocina è posticino affascinante ma con prezzi europei (5 € a birra quando la media è 1.30€… Troppo).
Dove abbiamo dormito: Bouganbilles suites. Le stanze sono BELLISSIME, pulite e con letti comodi dalle lenzuola profumate, c’è la cucina (con caffè, the e acqua fresca), i prodotti da bagno di qualità. E sembra incredibile che costa poco di più de Las Casitas. Salto di qualità estremo.
Giorno 5
Colazione rapida al supermercato, poi direzione La Paz. La strada è lunga. Arrivati a La Paz la prima tappa è stata ovviamente a tavola. Se volete mangiare massicce dosi di ottimo ceviche, pesce e mariscos la vostra meta giusta è El Toro Guero. Le dosi sono veramente abbondanti e i prezzi economici, ovviamente il posto è un po’ da battaglia. Il menù può confondervi ma alzate lo sguardo: c’è un tendone con tutte le foto dei piatti. Provate i gamberi il quel grande pestello e i gamberi diablo (non sono praticamente piccanti ma la salsa è buonissima).
Le spiagge in città fanno piuttosto schifo, quindi se si vuole goder di un’acqua cristallina e di un panorama mozzafiato dovete per forza rimettervi in macchina.
Intanto che eravamo in centro abbiamo cercato delle agenzie per fare il tour a isla Espiritu Santo, e la scelta è caduta su Cantamar. 990 pesos a testa (circa 42€ per persona per tutta la giornata) per la giornata tra leoni di mare e snorkeling.
La prima spiaggia (attrezzata e molto carina), è Playa Tecolote, ma non ci siamo fermati per il freddo. Ovviamente con un sole splendente e una temperatura più mite sarebbe stata meglio. Quindi abbiamo proseguita per Playa Balandra, bellissima e raccolta in una specie di laguna che rompeva un po’ il vento.
Per variare un po’ alla sera abbiamo virato sulla carne: costine per tutti ad un prezzo super: J&R Costillas. Se si prende la combo o il paquete si risparmia moltissimo. Qualità alta.
Dove abbiamo dormito: Per i due giorni a La Paz abbiamo scelto (prenotando con larghissimo anticipo) l’hotel La Catedral, un posto davvero bellissimo, pulito e con la colazione super abbondante (granola, yogurt e frutta da 10 e lode). I letti forse tra i più comodi del pianeta.
Giorno 6
Tour a Isla Espiritu Santo.
L’agenzia che abbiamo scelto si chiama Cantamar, ha l’ufficio in centro sul Malecon. Prezzo onesto e loro davvero carinissimi.
La giornata include: pick up in hotel, ti portano al loro porto, ti vestono con la muta e ti forniscono tutte le attrezzature (maschera, boccaglio, pinne, muta e giubbotto di salvataggio) che devi riconsegnare alla fine della giornata (se li perdi, paghi).
La prima parte di navigazione è di circa 1.30 h , portatevi un k-way o una giacca antivento perché tra l’aria e gli spruzzi arriverete bagnati e congelati, se capitate come noi in una giornata o in un periodo in cui non fa molto caldo.
La prima tappa è alla Nursery, dove i piccoli leoni di mare vengono al mondo e imparano a nuotare. E’ una zona di solo avvistamento perché loro sono molto territoriali e nonostante non siano assolutamente aggressivi con l’uomo potrebbero far male.
Poi si va verso la zona in cui si può nuotare con loro. Non bisogna toccargli la testa, non bisogna inseguirli, vengono loro da te. Purtroppo quando fa molto freddo come ieri non stanno molto in acqua, anzi: ti guardano come se fossi un cretino lì al freddo. Si sta in acqua 40 minuti, quindi bisogna essere pronti. In realtà sembrano tantissimi ma volano e non ti accorgi né del freddo né del tempo che passa.
Siamo anche entrati a visitare la grotta dove loro solitamente si rintanano.
Rimontati in barca servono il pranzo (ceviche e panini) e poi si va verso un nuovo snorkeling se uno vuole altrimenti si può andare in spiaggia. Veramente molto bello e imperdibile.
Per la cena ci siamo concessi un leggero strappo alla regola sul budget e siamo andati al ristorante Tres Virgenes. Qualità altissima (l’antipasto di tonno marinato era esagerato), porzioni fin troppo abbondanti. Io ho preso un hamburger con praticamente dentro di tutto…Favoloso e cotto alla brace.
Poco distante c’è anche una buona mezcaleria.
Giorno 7
Prima tappa, Todos Santos.
Il paesino è quasi sicuramente il più bello visto fino ad ora: curato, con tantissimi negozietti curiosi.
Se avete voglia di un espresso qui è il posto giusto: il Cafè ristorante Las tres Gallinas è di una famiglia italiana e il caffè è ottimo. Fate tappa nella piazzetta, nell’antico teatro, e girate per le viette della città, è bellissima. Ovviamente non ci si può esimere dal fare una foto davanti all’Hotel California, quello da cui ha preso ispirazione la canzone.
Subito dopo siamo ripartiti per l’ultima tappa: Cabo San Lucas.
Cabos è il posto meno messicano e più americano che potete trovare in tutta la Baja. Si paga in dollari, in incasinatissimo e i prezzi sono piuttosto alti rispetto a tutta la Baja. Però se volete divertirvi un po’, è il posto giusto.
Noi non siamo stati fortunatissimi con il clima, quindi siamo andati in spiaggia quasi con la giacca. Per mangiare bene (ovviamente Tacos) fermatevi da Tacos Gardenias.
Per farvi un margarita fatto bene spendendo poco (senza farvi fregare come è successo a noi), andate da Uno Mas? (Plaza del Sol – Blvd. Paseo de la Marina esq. Matamoros), è un chioschetto dentro una piazzetta interna. Buonissimo e costa 3.5 $.
Assolutamente da nominare san Josè del Cabo, un paesino davvero adorabile da visitare e in cui mangiare Tacos Gourmet da da Lupita tacos y mezcal. Interessante la birreria artigianale che c’è a due passi, la Baja Brewing Company. Prezzi occidentali, ma un posticino carino (era l’altra opzione, quindi non l’abbiamo provata).
Dove abbiamo dormito: Seven Crown Express & Suites, molto carino, pulito, stanze giganti, colazione inclusa, buona posizione per arrivare in centro
Giudizio generale
La Baja California mi è piaciuta tantissimo: è turistica ma non troppo, ha grandi paesaggi sconfinati da vivere (che forse ho amato tanto perché mi ricordano tanto la mia amata California), la gente è accogliente e ancora non troppo condizionata dal turismo. Questo ha un certo peso soprattutto sui costi.
Promossa a pieni voti, anche se devo ammettere che fare tutta la tirata da nord a sud è pesante e se uno non lo fa in gruppo diventa davvero troppo costoso.
26 Comments
Avevo la faccia incollata allo schermo, le foto sono splendide; quei panorami che non si vedono dappertutto. La Baja California è davvero interessante, soprattutto per le innumerevoli iniziative da svolgere (l’avvistamento delle balene è il top) e da come ho letto, anche il cibo non è affatto male!
20 Aprile 2018 at 17:12oltre ad essere economico è anche buonissimo! Sarà che mi ricorda la California, ma i paesaggi sono davvero super!
21 Aprile 2018 at 11:55Un tour complete e foto deliziose che veramente ci fanno volare li con te! Mi hai incuriosito su Loreto, forse perché mia nonna si chiamava Loreta, chissà!!
20 Aprile 2018 at 18:34Che strano nome! Comunque Loreto è davvero super carina!
21 Aprile 2018 at 11:53Troppo bello questo itinerario, mi hai aperto un mondo perché non sapevo niente della Baja California! Peccato per l’inconveniente della prima notte, per fortuna vi siete goduti il resto della vacanza. Quelle aragoste sono una gioia per gli occhi!
20 Aprile 2018 at 19:13…e soprattutto per la pancia 😀 Io la Baja non l’avevo mai considerata molto e invece…
21 Aprile 2018 at 11:52Ciao! Complimenti per le foto e l’articolo! Dopo averti letto è impossibile non pensare di andare!
20 Aprile 2018 at 20:19..soprattutto quando ci sono le balene 😀
21 Aprile 2018 at 11:51Mi è piaciuto tantissimo leggere il tuo articolo. Baja California è la parte del Messico che ci manca.
21 Aprile 2018 at 6:14dopo certi post scritti con entusiasmo e con dettagli come si fa a pensare di non cercare un volo per andare da quelle parti?
21 Aprile 2018 at 16:01HO preso nota tutto. Le tue foto sono strepitose e fanno venire voglia di fare la valigia e partire immediatamente. Grazie dei suggerimenti.
21 Aprile 2018 at 22:49Sai Paola che adoro i tuoi post e il tuo modo di viaggiare!? La Baja è in lista da un millennio, è uno di quei pezzi di Messico che vorrei tanto vedere prima o poi.
22 Aprile 2018 at 18:02devi assolutamente andare! In inverno, quando ci sono le balene, è uno spettacolo meraviglioso!
16 Luglio 2018 at 10:10Questa parte di Messico non l’avevo mai presa in considerazione: mi hai aperto un nuovo bellissimo e coloratissimo viaggio!
22 Aprile 2018 at 23:42Merita davvero tantissimo ed è ancora abbastanza “sconosciuta” (a parte Cabo, che è il delirio di americani!)… Se hai occasione ti consiglio davvero un viaggetto qui!
16 Luglio 2018 at 10:08Che meraviglia questo viaggio. Mi sta venendo voglia di cercare subito un volo per il Messico! 😉
22 Aprile 2018 at 23:58se poi trovi un’offerta come la nostra è davvero favoloso!
16 Luglio 2018 at 10:07Bellissime fotografie! E mi hai dato ottimi spunti di viaggio per visitare questa terra di cui conosco molto poco!
23 Aprile 2018 at 12:00Grazie mille <3
16 Luglio 2018 at 10:06E' ancora poco turistica, ma soprattutto a febbraio/marzo, quando ci sono le balene, è un posto da sogno!
Ho adorato l’itinerario, letto tutto d’un fiato *^* sembra una zona davvero adorabile e soprattutto con del cibo da favola!! Assaggiare la vera cucina messicana è uno dei miei grandi sogni!!
24 Aprile 2018 at 12:23La cucina messicana oltretutto varia abbastanza nella Baja…è buonissima 😀 Mi è piaciuta molto, anche più di quella dello Yucatan!
16 Luglio 2018 at 10:05È tra i viaggi che mi piacerebbe fare. Leggendo il tuo racconto e vedendo queste foto, nonostante i bagni, mi è venuta ancora più voglia
13 Luglio 2018 at 19:53E’ un Messico ancora originale, accogliente e affascinate…a me è piaciuto un sacco!
15 Luglio 2018 at 10:44Ciao Paola, faremo anche noi in auto da Tijuana ma non riesco a capire: avete fatto fino a Guerrero Negro in un giorno? Mi sembra di capire che avete fatto tappa a Ensenada che è poco lontana da Tijuana! Sto cercando di trovare una tappa intermedia tra Tijuana e Guerrero per spezzare le 9 ore 🙂
3 Dicembre 2018 at 17:32WOW! SONO INCAPPATA IN QUESTO TUO ARTICOLO…BAJA CALIFORNIA?..E CHI L’AVEVA MAI CONSIDERATA PRIMA??!!!…ORA MI HAI FATTO VENIRE UNA VOGLIA MATTA DI VISITARLA!!!
29 Agosto 2019 at 10:14QUANTO MI PIACE IL TUO MODO DI SCRIVERE!!
Ciao, Paola.
17 Gennaio 2020 at 10:37Stavo documentandomi per un viaggio in Baja California, ed ho trovato il tuo articolo. Davvero ricco di dettagli, grazie.
Mettendo però l’itinerario su una mappa, c’è una cosa che non mi è chiara: i giorni 1 e 2 li avete passati nella zona di Tijuana/Ensenada, mentre la mattina del 3 siete già in zona Guerrero Negro… manca il resoconto del viaggio tra i due punti, o mi sono perso io qualcosa?
Saludos!