Quando è nato Giovanni mi sono detta subito: “scusateiovado non diventerà un blog di viaggi per bambini!”, ma dopo il primo viaggio vero, all’estero e itinerante dopo aver fatto una settimana in una città come Parigi, ho pensato subito ai consigli che avrei voluto io prima di partire.
Quindi ecco vari suggerimenti per andare a Parigi con un bambino di poco più di un anno.
Prima di tutto, partiamo da un presupposto: Parigi non è una città baby friendly, nonostante i francesi siano il popolo più prolifico d’Europa, con 2,01 figli a donna contro le medie ridicole degli altri stati. Ma questi bambini, dove li mettete? Siete tutti ricchi e stanno con le tate? Sono perennemente all’asilo?
Da turista – anche piuttosto adattabile – mi sono trovata a imprecare diverse volte, quindi senza ombra di dubbio, il primo consiglio in assoluto che darei a chi va a Parigi con un bambino piccolo è:
- Armati di una (fottuta) grande pazienza. Perché è una città estremamente faticosa dal punto di vista dell’accessibilità. Poche linee della metropolitana sono attrezzate con ascensori e scale mobili, e questo se mi fa impazzire per il semplice motivo che se non fossimo stati in due con valigia, passeggino e Giovanni non sarebbe stato possibile uscire dalle stazioni della metropolitana, mi fa urlare pensando a chi anche volendo non può fare fatica e non può alzarsi da una sedia a rotelle. Ma questo è solo il primo motivo per cui armarsi di pazienza.
La verità è che Parigi è bellissima, e anche se ti girano, alzi gli occhi e vedi un palazzo art deco, poi ti mangi un croissant aux amandes fai una passeggiata nel parco e ti passa tutto.
Però.
Però.
Però non è una città accessibile.
Quindi, per aggirare il problema e fare meno fatica, il consiglio numero due è proprio legato a questo:
- Prendi l’autobus. La rete su ruote della città è decisamente densa e arriva davvero un po’ ovunque, e se magari ti tocca aspettare un po’ di più perché ok, la metro è più veloce, almeno non devi farti piani di scale e mega attraversamenti.
Andate su https://www.ratp.fr/ e ci sono tutte le informazioni, la pianificazione, le linee e i percorsi (o anche semplicemente sul buon google maps). E poi ammettiamolo, è molto bello vedere scorrere la città dal finestrino, dimezzando lo sbattimento. E poi, avete tanta fretta?
Parigi è una città stupenda per camminare, piena di parchi giganteschi, spesso hanno aree attrezzate per i bambini (aiuto, ho un piccolo mancamento a scrivere queste cose da mamma), anche perché forse i vostri figli si divertiranno con le aree attrezzate quasi quanto Giovanni si diverte a inseguire piccioni o a giocare con i sassi. Al momento, oltre allo scivolo, è interessato solo ai bambini.
Quindi, consiglio numero tre:
- Sfrutta tantissimo i parchi – ovviamente dando prima un’occhiata anche a playground around the corner – e approfitta delle aree verdi che vengono davvero “vissute” anche dai parigini. Cammina tantissimo e goditi i parchi. Se devo segnalare tre punti in cui ci siamo fermati a prendere il sole, rilassarci un attimo e giocare sull’erba, la mia lista è veloce e immediata.
Al numero 1 il parco all’interno della deliziosa Place de Voges, il Parc des Buttes-Chaumont, un’area verde semplicemente stupenda anche se fuori mano (piena di parigini, zero turisti) e Jardin du Luxembourg, un’area verde gigante, attrezzata e ovviamente estremamente fotografica. Noi abbiamo goduto di un bel sole anche a Champ de Mars, il parco sotto la tour Eiffel: tutti avevano delle ceste da pic nic molto instagrammabili, e comode coperte su cui sdraiarsi. Noi ci siamo alzati coi pantaloni verdi ma è stato tutto molto divertente.
Altro punto da non sottovalutare. Il cibo e il mangiare fuori in generale. Come fare?
Quando è ora di pranzo, ti viene voglia di fare la svedese e mollare tuo figlio nel passeggino fuori dal ristorante e fingere che quel bambino non sia tuo. Perché spesso, anzi, spessissimo (posso dire anche spessissimissimo?) i seggioloni per i bambini, per farli stare seduti a tavola con voi, non ci sono.
Quindi mangi con il bambino seduto su una sedia legato con una sciarpa (con Giovanni non funziona), su una gamba, in braccio, in spalla, seduto sul passeggino che rende la seduta uno schifoso e unto campo di battaglia.
Consiglio numero quattro:
- Se hai spazio porta uno di quei seggioloni che si agganciano alla sedia tipo questo, o quello che si aggancia al tavolo (che è meno ingombrante ma più pesante), oppure mi hanno consigliato questa specie di seggiolone di stoffa da agganciare alla sedia, altrimenti vi ritroverete come noi a far mangiare il bambino sul passeggino (sapete vero che significa patacche infinite di unto su un passeggino di stoffa che assorbe?). Vi assicuro, meglio di no.
Con un bambino di un anno e mezzo poi è anche meglio suddividere pranzi e cene tra ristorante e magari pasti più salutari (non che al ristorante non sia possibile mangiare salutare, ma sicuramente sarà cibo più condito), quindi anche se include un po’ di sbattimento in più, io sceglierei sempre un appartamento.
- Se scegli un appartamento, controlla alcune cose guardando la posizione. Prima di tutto, ha i mezzi di trasporto vicini? Tanto per evitare di fare continuamente chilometri per spostarsi.
Ci sono supermercati vicino? Panetterie?
Livello pro di scelta: l’appartamento, ha la lavatrice?
Ovviamente se state a Parigi un weekend questi sono aspetti che possono essere messi in secondo piano (a parte la vicinanza, ma se state anche più di 3 giorni, potete viaggiare con solo il bagaglio a mano piccolo e non dovervi portare mille cambi.
Nella nostra settimana parigina noi siamo stati qui, di fronte al Louvre, con la metro di fianco, tre supermercati a 100 metri al massimo, panetterie, praticamente qualsiasi servizio a due passi.
Parigi è davvero una città da sogno, magari viverla con qualche accorgimento in più, se la si vive con i bambini, la può rendere ancora più bella.
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