Io non è che proprio ho paura di volare. Ho semplicemente guardato troppi film in cui si staccano ali, si scoperchiano aerei e uno sconosciuto dagli addominali perfetti e un’hostess bella e coraggiosa salvano tutti con dello scot
h da pacchi e doti di pilotaggio improvvise. E quindi visto che ero circondata da anziani russanti e le hostess erano abbastanza attempate da non dimostrare poi tutta questa paura di morire… Beh, il volo Amsterdam – Boston operato da Delta è stata la solita tortura di turblenze guarnita oltretutto da un bicchiere di vino rosso che la gentile signorina mi ha rovesciato sulla giacca bianca (e pulito prontamente tutto con una sprite che ha dato anche una sfumaura di giallo). Solo quando tocchiamo terra e le hostess insultano quelli che si alzano prima che l’aereo sia fermo, che posso dire davvero di essere arrivata.Almeno in volo ho rinfrescato la mia passione giovanile per il buon Leonardo di Caprio guardandomi il Grande Gatsby. Ah, il bicchiere di vino non era neanche per me. Strano.
Quanto so di questo intensissimo tour dal profumo d’autunno a parte il nome degli stati che toccherò? Poco, a dir la veritá. parto mediamente poco preparata (viaggiare con un uomo che è un’enciclopedia vivente che ha pure il gps integrato farebbe impigrire anche il viaggiatore più accanito). Parto con la certezza dei colori intensi che mi aspettano e le zucche onnipresenti (oltre al pumkin spice in ogni ricetta!), la gentilezza degli americani e la possibilitá di confrontarla con quella canadese e vedere se le prese in giro di Robin in How I met your mother sono così giustificate. Parto con il blogtour alle Eolie ancora sulla pelle (incredibile, son leggermente bronze) e infilo il piumino in valigia. Parto con la solita voglia di viaggiare. La curiosità è una droga, i viaggi sono la miglior valvola di sfogo!