No davvero, giuro che ho scritto. Non ho pubblicato, ma ho scritto. Ogni tanto mi piglia l’ansia perchè so che poi Andrea mi controlla e mi scrive cose tipo “beh, e la Florida?”. Avevo bisogno di viaggiare, di non sentirmi addosso il dovere di scrivere, volevo sentire il bisogno di farlo.
Abbiamo viaggiato in compagnia di altri amici, un gruppo di 8 di cui, in viaggio, ne conoscevo soltanto uno. Lo ammetto, sono partita un po’ terrorizzata. Dopo il viaggio in New England (no, non cercate, di post non ce ne sono), avevo bisogno di capire se ero ancora in grado di viaggiare in gruppo (esperienza mai facile che mette alla prova pazienza, spirito di adattamento, apertura mentale per i diversi stili e ritmi di viaggio), se mi piaceva ancora farlo o se sono diventata una snob molto poco backpackers – su questo bisognerebbe aprire un capitolo a parte visto che si, sono diventata un po’ insofferente agli ostelli dove ci sono nordiche vestite da homeless ragazzi dai cappelli di paglia e Ray-Ban taroccati con la sigaretta sull’orecchio – che vuole viaggiare solo con il suo viaggiatore preferito. Io non l’ho mai negato, viaggiare con Gianni è una pacchia a tutto tondo. Read more